CALCIO E STATISTICHE

Inter, Mancini peggio di Mazzarri
Ma i tifosi sono con lui: ecco perché

Undici partite a testa, e l’allenatore esonerato aveva una media punti migliore
Eppure altre cifre possono aiutare a capire perché la squadra ora piace di più

Mancini e Mazzarri quando uno allenava il Manchester City e l’altro il Napoli (Pegaso news) Mancini e Mazzarri quando uno allenava il Manchester City e l’altro il Napoli (Pegaso news)

Ora che anche Roberto Mancini ha giocato l’undicesima partita di campionato sulla panchina dell’Inter, il confronto con quanto fatto nelle prime 11 gare da Walter Mazzarri (poi esonerato), può finalmente essere omogeneo. Al netto naturalmente dei calciatori arrivati col mercato di gennaio, che comunque è un netto relativo: Mazzarri in fondo aveva potuto iniziare la stagione beneficiando del mercato estivo.

 
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Aritmetica

Il confronto tra l’operato (e il rendimento) dei due tecnici ha senso in primo luogo dopo le ironie di cui era stato fatto oggetto Mancini nei giorni successivi alla sconfitta col Sassuolo: non erano stati pochi a notare che, con 10 punti in 10 gare, la sua media era di 1 a partita, contro gli 1,45 di Mazzarri. E il successo di domenica 8 febbraio contro il Palermo ha modificato solo di poco la situazione, visto che il quoziente-punti è salito a 1,18. Che resta inferiore.

In discesa

Soprattutto, però, lo studio più approfondito delle due Inter serve a capire l’aspetto più paradossale della situazione. Mazzarri fu esonerato con l’Inter al nono posto (da sola) con 16 punti, la zona Champions a meno 5 e quella Europa League a meno 3. Undici partite dopo, Mancini è decimo (con Milan e Sassuolo) a quota 29: ma il Napoli terzo in classifica è a + 13, Sampdoria e Fiorentina (quarte e quinte) stanno a +6. Eppure, allo stadio e tra i tifosi interisti, è enorme la differenza di atteggiamento verso la squadra e l’allenatore. Con l’eccezione della sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo, i sostenitori nerazzurri contestano molto meno e sostengono molto di più l’Inter e il suo tecnico: succede durante la partita e anche nelle chiacchiere da bar e da ufficio.

Memoria

Quest’ultimo dato non è molto empirico, ma è soprattutto una sensazione. Che però non si può spiegare solo con il glorioso passato nerazzurro di Mancini o con il tormentato carattere di Mazzarri. È noto che il tifoso di calcio è l’essere vivente dotato della memoria più corta in assoluto, quindi l’atteggiamento di comprensione e sostegno che accompagna Mancini tanto quanto l’impazienza e il disappunto hanno accompagnato quella di Mazzarri devono avere un’altra spiegazione. E, per quanto può sembrare strano, uno stato d’animo può essere spiegato in base a dei numeri.

Somiglianze

Se si guardano i dati Opta (per corriere.it) sulle 11 partite giocate dalle due Inter, fra molte delle voci messe a confronto non c’è molta differenza: il che ha senso, visto che mai l’Inter di Mancini ha incantato. Simile il numero dei tocchi di palla (728 per Mazzarri, 733 per Mancini) e di percentuale di palle utili giocate (81% contro 79%) per partita. Praticamente identici il baricentro medio (52,8 metri contro 52), le giocate utili in area avversaria (19 a 18) e la media di finalizzazioni (tiri nello specchio e media gol per tentativo), anche se quando tira l’Inter di Mancini centra più la porta (i tiri usciti sono 26 di meno).

Differenze

Ma ci sono altri numeri che invece una spiegazione la possono dare: sul campo, l’Inter di Mancini è mediamente molto più corta di quella di Mazzarri (32,5 metri contro 39,2), ha alzato la linea del fuorigioco (32,7 m contro 30), recupera più palloni (63,2 contro 58,6) e più lontano dalla propria area di rigore (38,5 m contro 35,8). Tutto questo vincendo più contrasti (17 contro 13,8) e intercettando più palloni (19 contro 15). In altri termini, i dati confortano l’impressione visiva di molti: l’Inter di Mancini è più compatta, più aggressiva, precisa e tendenzialmente orientata a muoversi in avanti. Di certo non quanto vorrebbe il suo allenatore, che ha fin dall’inizio dichiarato di voler riportare l’Inter ai risultati attraverso il controllo del gioco, che non vuol dire solo possesso palla, ma anche (Guardiola insegna) tensione continua verso il suo recupero quando è tra i piedi degli avversari.

Stato d’animo

Solo così si spiega il dato (controintuitivo, pensando al gioco di Mazzarri) sui contrasti e sui palloni intercettati. Solo così, soprattutto, si spiega perché la maggior parte dei tifosi dell’Inter (se fossero tutti staremmo parlando di un’altra squadra) stanno compiendo una piccola rivoluzione, almeno su loro stessi: non guardare troppo, forse inconsciamente, ai risultati. E stare attaccati a quel che vedono, seppure solo a tratti, nascosto e confuso tra ancora troppi errori. Forse nemmeno loro lo sanno, ma a volte uno stato d’animo si spiega coi numeri meglio di qualsiasi altra cosa.

10 febbraio 2015 | 13:50
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Contributi77

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brazov 10 febbraio 2015 | 18:42

Mazzarri è un tecnico migliore di Mancini, quest'ultimo invece gli è certamente superiore sul piano della comunicazione , vediamo per quanto tempo basterà....

Lettore_5163451 10 febbraio 2015 | 18:28

Preferiscono i perdenti, mica a caso sono interisti....

tatanka45 10 febbraio 2015 | 18:25

caro baubau, succede anche negli altri sport: se i vincitori barano, vengono squalificati, dice il proverbio: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, e non si può dire che i nostri gobbetti si siano mai fatti mancare il lardo!

Risposta a: babau Vedi la discussione >
Lettore_2717187 10 febbraio 2015 | 18:21

La mia speranza è che Mancini rimanga all'Inter per 20anni. Un tifoso juventino

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JulianM 10 febbraio 2015 | 18:07

Ma non si possono paragonare due dinamiche diversissime: Mazzarri ha ottenuto quei risultati avendo potuto preparare la squadra a suo piacimento per tutto l'anno scorso (compresa la preparazione estate 2013) e tutta la preparazione estiva 2014, che ricordo non è solo una preparazione fisica ma è anche e soprattutto una formazione tecnico-tattica della squadra, Mazzarri ha giocato la prima di queste 11 partite dopo una preparazione di mesi, Mancini di ore.... Per essere giusto il paragone dovrà essere effettuato confrontando le prime 11 partite di campionato con le prime 11 del prossimo campionato, dopo che anche Mancini, eventualmente, avrà avuto un campionato e una preparazione estiva a disposizione.

Tommy boy 10 febbraio 2015 | 18:06

Mancini è un tecnico moderno, internazionale e quindi prevalentemente offensivo. Mazzarri è un tecnico tipicamente italiano, difensivista, cresciuto ed affermatosi nelle nostre serie minori e quindi con una visione del calcio di un certo tipo. Tutto qui.

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albegall 10 febbraio 2015 | 17:57

Con Mancini c'e' un gioco, una spiccata propensione ad attaccare, un pressing alto. Dunque un bel vedere. Ci sta anche che in questo modo si prenda qualche rischio in piu', e' normale. Non dimentichiamo poi che l'ossatura della squadra e' la stessa. Almeno ora non rischiamo piu' partite inguardabili come Parma Inter 2 a 0 e Inter Cagliari 1 a 4. Per non parlare di un Inter St. Etienne 0 a 0 di una noia mortale! Meno male che ora c'e' il Mancio!

giolenio 10 febbraio 2015 | 17:52

....si', non e' cosi' facile, e accetto la critica, nel senso che penso io stesso che chi ha scritto certi numeri abbia contato oggi voci che in realta' finiranno nel bilancio 2016 dell'Inter. D'altra parte non posso essere responsabile di dati scritti da altri (per la precisione avevo letto: Inter seconda in Europa a 90 milioni, dietro al Bayern, dato a 118 milioni di euro - ribadisco: come abbiano fatto i conti alla fine del mercato di gennaio lo ignoro). Il senso del mio discorso non cambia: abbia investito la cifra che ritenete opportuno scrivere, la "regina italiana" del calciomercato di gennaio 2015 e' stata considerata l'Inter, da tutti i commentatori. Quindi DOVREBBE essere ovvio che si e' rafforzata, e di conseguenza i risultati prima o poi arriveranno. Ma uso il condizionale, perche' talora le milanesi imbarcano bidoni, pagandoli troppo (e' un difetto di cui invece non soffre la Juventus, in questi anni...). Quindi: sulla carta, Inter ben messa e piu' forte rispetto alla gestione Mazzarri. Poi si vedra'.

Risposta a: Lettore_9202335 Vedi la discussione >
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Lettore_2859454 10 febbraio 2015 | 17:47

mancini è un vero tecnico

OttoKrunz 10 febbraio 2015 | 17:47

"Al netto dei calciatori arrivati con il mercato di gennaio?" Il "miglioramento" nei palloni recuperati, per esempio, è di circa 4.5 a partita, quando il solo Brozovic domenica ne ha recuperati 15. Il vero valore aggiunto di Mancini non è tecnico, ma "politico" e di immagine, e si è manifestato nella concretizzazione di acquisti che al suo predecessore sarebbero stati certamente negati.

belmonte 10 febbraio 2015 | 17:43

Il calcio non è esente dell'estetica dominante. Vanni i "Piacioni" che hanno buona stampa. Mancini è uno di quelli mentre Mazzarri, ruvido e spinoso, non è quello che si dice un "politicamente corretto". Per quello che capisco io, sa più di calcio in senso stretto Mazzarri che non Mancini.

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tonix2013 10 febbraio 2015 | 17:40

Lei quando guarda le partite, accende la TV, oppure la guarda da dietro? Il gioco di Mazzarri era penoso, si perdeva rinunciando a giocare. Perdere cercando di giocare è già un enorme passo avanti.

Risposta a: Flasch Vedi la discussione >
iciccio 10 febbraio 2015 | 17:40

e...dov'erano? A Rimini forse ? E perche?

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Lettore_2717187 10 febbraio 2015 | 17:38

MAncio vostro che stai al Meazza Sia santificato il tuo nome ( da F.Monti) Venga il tuo modulo Sia fatta la tua volontà ( 35 milioni spesi o impegnati a gennaio) Come in casa così in trasferta Dacci sempre la nostra prescrizione quotidiana E rimetti i nostri passaporti Come noi rimettiamo la squalifica di Preziosi Non ci indurre in catenaccio Ma liberaci da Ranocchia.Amen Nel nome di Palazzi, Guido ROssi e della Rosea

tonix2013 10 febbraio 2015 | 17:38

Si legga il meraviglioso libro di Moggi: Il perfetto piano B.. Si affretti a comprarlo: è andato a ruba!

Risposta a: cardello0307 Vedi la discussione >
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