La colossale sciocchezza di non poter postare fotodei monumenti sui social
Il caso
La colossale sciocchezza
di non poter postare foto
dei monumenti sui social
Il 9 luglio l’Unione Europea deciderà se estendere a tutti gli Stati il divieto
di scattare e pubblicare foto di monumenti, palazzi o opere pubbliche
Una monumentale sciocchezza. Come definire, altrimenti, la proposta di vietare la condivisione delle fotografie di celebri edifici e opere d’arte, in nome della protezione del diritto d’autore? E’ difficile crederci, ma di questo discuterà il Parlamento Europeo il 9 luglio, in seduta plenaria. Come si è arrivati a questa delicata follia? Un’eurodeputata tedesca, Julia Reda, chiedeva che la "libertà di panorama" fosse sancita ufficialmente dalla UE. Ma un eurodeputato francese, Jean-Maria Cavada, ha proposto un emendamento che prevede l’autorizzazione del titolare dei diritti d’autore, in caso di utilizzo commerciale della riproduzione. E i tre gruppi principali (socialisti, popolari, liberali), in commissione, l’hanno sostenuto.
Oggi la "libertà di panorama" esiste in molte parti d’Europa. Non in Italia, però: il codice Urbani (2004) impone autorizzazioni sui beni culturali storici. Non in Francia: fotografare la Torre Eiffel di notte pare sia vietato (informare legioni di innamorati e battaglioni di turisti giapponesi). Ma scattare una foto-ricordo sul decumano di Expo, e caricarla sul profilo Facebook? Potrebbe violare il diritto d’autore di qualche dozzina d’architetti. Per pubblicare un’immagine di Buckingham Palace su Instagram dovremo scrivere alla Regina Elisabetta? L’Europarlamento voterà solo un documento d’indirizzo. Ma come siamo finiti qui? Semplice: affrontiamo problemi nuovi con strumenti vecchi. "Riproduzione di opere d’arte" è un termine che profuma di pellicole, riviste ed enciclopedie; mentre oggi ognuno di noi viaggia con una formidabile fotocamera digitale dentro il telefono. "Utilizzo commerciale dell’immagine" presuppone qualcuno che vende e qualcuno che compra.
Facebook, Google & C. non vendono e non comprano: fanno soldi su tutti e su tutto (è diverso) Il Parlamento si appresta a votare, quindi, una misura antistorica, inapplicabile e - diciamolo - ridicola. Come reagire? Semplice. Smettiamo d’andare nelle grandi capitali. Rinunciamo a visitare le città d’arte. Basta fotografie davanti ai monumenti e con lo sfondo dei grattacieli. Tempo una settimana, e verranno a chiedercelo in ginocchio. Tornate! Fotografate! Renzo Piano, Richard Rogers, Norman Foster, siete persone di buon senso: avanti, battete un colpo. Eiffel, Bernini e Vespasiano non lo possono più fare.
Contributi31
voto data

Bella idea..purtroppo l'Europa ha' questi ''politici'' noi ce' li mandiamo e noi li subiamo..l'Europa di questi ultimi anni e' composta da gente mediocre o in malafede le cui uniche mire sono l'arricchimento sistematico loro, e delle loro ''bande''.Come si fa' ad avere un'idea cosi', da una francese,il cui paese mira ai 100 milioni di turisti..bell'idea.Vogliono i diritti d'autore..gli artisti,gli architetti,ecc.I milioni che gia' hanno non gli bastano..vogliono scoppiare.Che schifo.

Non penso che citare il "codice Urbani" nell'articolo sia stata una scelta corretta: questo, come riportato, impone la tutela (statale) beni culturali e storici. La legge in discussione al parlamento europeo, invece, riguarda la tutela del copyright (ossia diritto d'autore di privati) sugli immobili/edifici. Tra l'altro, quest'ultima tutela dovrebbe essere ristretta a opere i cui autori siano in vita, o deceduti da meno di 70 anni. Due situazioni completamente differenti.

Nel museo della memoria, il museo che conserva il relitto del dc9 ITIGI precipitato il 27 giugno 1980 vicino ad ustica non è possibile fare foto liberamente. Quel museo è di tutti noi italiani, pagato con i nostri soldi e fa parte della nostra storia, ma dato che è stato allestito da un sedicente "artista", manco italiano tra l'altro, allora è diventato proprietà intellettuale dell' "artista". Azzarderei un "appropriazione indebita". Caso analogo ma leggermente fuori tema e me ne scuso

Io non so Voi ma devo dire che io sentivo la mancanza di una normativa europea che regolamenti la materia. C'è poco da scherzare, se una istituzione come il Parlamento europeo si riunisce per decidere su una materia così scottante e soprattutto prioritaria, secondo me, non esiste che una soluzione alternativa: indire un referendum europeo. Non è possibile delegare decisioni di tale rilevanza a terzi come i ns poveri rappresentanti a Strasburgo/Bruxelles. Mi fanno pena.

Se questa è l'Europa alla quale il 51% degli italiani direbbe di sì secondo un sondaggio... ma non credo! Dire sì all'Europa vuol dire voler vivere in pace con gli altri popoli e non imporre idiozie simili o peggiori come il divieto di cucinare e vendere piatti tradizionali, Sicuramente in tutti questi anni avremmo voluto sentir parlare meno di Euro e più di diritti e doveri comuni a tutti gli Europei.

un conto sono i diritti d'autore di persone che pubblicano foto su internet...ad esempio non si può frequentare facebook alla ricerca di immagini da catturare e pubblicare poi con il proprio marchio come ha fatto una nota agenzia giornalistica italiana che ha distribuito poi le immagini altrui senza chiedere prima il permesso all'autore e senza citare l' autore (immagini poi condivise anche dal Corriere ) e con il PROPRIO COPYRIGHT

Se avendone i poteri, riesco a portare in parlamento una discussione sull'opportunita' di creare cumulinembi a forma di cuore nella giornata di San Valentino, sto sprecando tempo e denaro di istituzioni pubbliche per finalita' ridicolamente ingiustificabili. Come in questo caso. Vorrei chiedere al Sig. Rizzo se e quale illecito penale o amministrativo si possa configurare ai danni di Jean Maria Cavada.
July 4th, 2015