• Next Gen It, l'inizio di una rivoluzione

    diRiccardo Luna
    02 Giugno 2021 1 minuti di lettura
    • E’ stata una serata memorabile. Forse tra un po’ ce la ricorderemo solo come quella volta in cui i Maneskin, subito dopo aver conquistato il tetto d’Europa, sono comparsi a sorpresa alla fine di un evento e hanno fatto suonare il loro rock fino a far vibrare il gazometro. O forse come la prima volta dopo un anno in cui ci siamo ritrovati all’aperto, con un palco, un pubblico e quell’energia che solo gli eventi dal vivo sanno suscitare. O forse no. Forse Next Gen It è stato l’inizio di qualcosa di più grande. La volta in cui abbiamo preso coscienza della grandezza dei nostri giovani. In cui abbiamo ascoltato le battaglie che conducono ogni giorno per affermare diritti sacrosanti, per impedire ingiustizie secolari, per difendere il pianeta da un modello economico evidentemente sbagliato, per realizzare sogni. Insomma per fare quello che i giovani in fondo fanno da sempre: provare a cambiare le cose per rendere il mondo un posto migliore.

      (agf)

      Forse ci ricorderemo, anzi sarà impossibile dimenticare, il monologo di Pietro Turano “sull’essere frocio”, e Fumettibrutti seduta su un lato del palco che legge un testo struggente sulla sua scelta di cambiar sesso, “e ancora non ho i documenti”. Non dimenticheremo Leaticia Quedraogo e Takoua Ben Mohamed, che sono cresciute qui, che hanno studiato qui, che qui si sono affermate per il loro talento, e ancora non hanno la cittadinanza, “come almeno un altro milioni di quasi italiani”, come Patrick Zaky, che fra qualche giorno compie 30 anni in un carcere egiziano ma non si sa perché e nessuno se ne occupa davvero.

      (agf)

      Mi hanno chiesto cosa c’entri mai Italian Tech, It per gli amici, con questo evento di lancio chiamato, senza alcun timore di apparire irriverenti, “la festa della repubblica dei giovani”. La risposta è semplice: noi siamo nati per occuparci di tecnologia, innovazione e futuro. E parleremo di gadget certo; racconteremo come si evolvono le piattaforme digitali che giocano un ruolo così importante nelle nostre vite; spiegheremo la tecnologia per renderla comprensibile a tutti. E’ tutto vero. Ma la tecnologia più potente su questo pianeta non è una intelligenza artificiale, è il nostro cervello. E l’innovazione più importante per un paese in declino da anni è ricominciare a sognare. Quanto al futuro, lo ha detto anche il presidente Mattarella ieri, il futuro sono i giovani. Non si tratta di salvarli, paternalisticamente. Ma di ripartire con la loro energia. Di ascoltare l’urlo che l’altra sera è salito dal teatro India di Roma. Del resto, è impossibile non sentire che qualcosa è già cambiato.

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      Riccardo Luna

      Direttore di Italian Tech.

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