La nuova era di Apple: rivoluzionare la vita quotidiana con dispositivi "intelligenti" - Repubblica.it
La nuova era di Apple: rivoluzionare la vita quotidiana con dispositivi "intelligenti"
Due nuovi smartphone e un orologio che permette di "indossare" la visione della Mela. Ma il vero cambio di passo è nel sistema di pagamento e nei nuovi servizi pensati da Cupertino
09 settembre 2014

Tim Cook mostra i pagamenti attraverso Apple Watch (afp)
Musica gratis, dunque, ma con un business model diverso: l’artista non regala la sua musica, la vende ad un solo grande acquirente, che poi, come nel caso della Apple, decide per quanto tempo regalarla ai propri clienti. Finita l’esclusiva, dal 13 ottobre, tutto torna come prima e, probabilmente, nessuno ci avrà perso. La novità più rilevante, però, è quella di Apple Pay, il sistema di pagamento elettronico legato al nuovo sistema operativo della Apple, l’iOS 8, e integrato con gli smartphone della Apple che hanno la tecnologia di riconoscimento dell’impronta, Touch ID. Apple sogna di eliminare la carta moneta e le carte di credito, offrendo un sistema molto più pratico e per molti versi più sicuro. Chi va a fare un acquisto in un negozio convenzionato non deve fare altro che avvicinare il proprio iPhone ad un sensore e fare clic con il dito sul tasto centrale dello smartphone, e il gioco sarà fatto. I dati della carta di credito, i dati personali, l’oggetto dell’acquisto, il prezzo pagato, non verrano trasmessi alla Apple che, come ha detto Eddy Cue presentando il sistema, "non entra nel business della raccolta dei dati personali degli utenti", affermazione di non poco peso oggidì. Visa, Amex e Mastercard hanno già aderito al progetto, circa 200.000 esercizi negli Usa, comprese alcune delle più grandi catene commerciali, hanno già sottoscritto l’accordo con Apple e pian piano il sistema si diffonderà negli altri paesi. La piattaforma di Apple punta alla semplicità e alla sicurezza, niente carte di credito e denaro, solo il proprio smartphone per fare la spesa ovunque. E’ l’idea di un mondo senza denaro quella che la Apple ha sposato, dove gli scambi economici avvengono solo per via elettronica e non con una macchina dedicata ma con il device che ognuno di noi ha in tasca. "Vogliamo eliminare il portafoglio", dice Cook con sicurezza e obbiettivamente l’idea è affascinante e pratica. Altro che iPhone e Apple Watch, se la Apple riuscisse a rivoluzionare il mondo dei pagamenti elettronici avrebbe aperto la strada a una rivoluzione epocale, in grado di modificare molte delle nostre abitudini.
Resta l’Apple Watch e qui il discorso si fa più complesso. In sé l’arrivo dell’Apple Watch non sembra così straordinariamente innovativo, è uno smartwatch bello, elegante, con molte funzioni, ma si tratta, in apparenza, di una categoria di device che fino ad oggi non ha avuto un particolare successo. Ma bisogna ricordare che, come è già accaduto in passato, come abbiamo già scritto, per i lettori mp3 e per gli smartphone, l’arrivo dei device Apple ha cambiato le regole del gioco facendo affermare l’oggetto. Bene potrebbe accadere anche questa volta, perchè l’Apple Watch punta ad un pubblico che di questo oggetto potrebbe davvero avere bisogno, ovvero quello dei nativi digitali, dei giovani e giovanissimi che vivono iperconnessi e che trovano, ragionevolmente, scomodo l’uso dello smartphone. I ragazzi e i ragazzini potrebbero indubbiamente amare un device che è sempre con loro, al polso, mentre lo smartphone resta nello zaino o in tasca, che consente loro di restare connessi con gli amici, mandare messaggi, rispondere alla chiamate, condividere le immagini, collegarsi ai social network, ascoltare musica, fare tutto quello che possono fare con lo smartphone ma in maniera diversa, "cool" e immediata. L’Apple Watch punta a creare l’effetto che creò lo Swatch molti anni fa, e diventare un’oggetto "generazionale", in grado di legarsi profondamente all’identità di chi lo indossa e per questo, non casualmente, è totalmente customizzabile, personalizzabile, trasformabile. Apple Watch vuole essere un oggetto di moda, un oggetto con una personalità forte viste le dimensioni, ma che allo stesso tempo vuole e può adattarsi alla personalità di chi lo indossa, come è fondamentale per ogni wearable.
E’ il primo passo verso oggetti che possono essere prolungamenti del nostro corpo, un passo piccolo, non particolarmente rivoluzionario, ma importantissimo anche per il futuro di Apple perchè evidentemente, da come ieri sono state presentate le nuove macchine, Cook non vede la Apple vivere in futuro ancora sul mercato degli smartphone, ha bisogno di nuove categorie merceologiche e il terreno dei personal device, degli indossabili, è certamente quello che sembra essere più promettente per le generazioni future. E gli adulti? Per loro c’è l’Apple Watch Edition, l’oggetto extralusso, per pochi fortunati in grado di acquistarlo, del quale Cook, forse con un pizzico di vergogna, non ha nemmeno detto il prezzo. E poi c’erano anche due nuovi iPhone, il 6 e il 6 Plus, "i migliori smartphone che abbiamo mai creato", da un prezzo di 729 a uno di 949 euro per il 6 e 839 a 1059 euro, macchine migliori davvero, molto più grandi, che portano l’offerta di Apple a 5 modelli, per la prima volta, il 5, il 5C e il 5S e i nuovi 6, tanto per evitare che la concorrenza rubi altro spazio di mercato e per avere, con l’iPad mini e gli iPad più grandi, un’offerta completa di ogni forma e dimensione per chi vuole macchine interattive. Oggetti belli che faranno ancora la fortuna dell’azienda per qualche anno. Ma è con le nuove proposte che Cook sta immaginando il futuro e Apple Pay e Apple Watch segnano davvero l’inizio di una nuova era.
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09 settembre 2014
September 10th, 2014