Logistica e virus: i droni cambiano sicurezza e trasporto merci

È un settore ormai al decollo. L’emergenza sta accelerando le applicazioni di questa tecnologia anche in una prospettiva civile. La bergamasca Geoskylab, prima società italiana specializzata, spiega come si sta trasformando per operatori, professionisti e imprese

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scritto da Simone Casiraghi
Giornalista Link

Una nuova tecnologia che ha preso il volo

Anche Treviso, dopo Vicenza e Udine, ha iniziato a far volare i droni per i controlli sul territorio: per monitorare il traffico e registrare le targhe dei veicoli in transito, ma anche per controlli più mirati. Tre pattuglie per turno fanno blocchi, fermano e identificando tutti. Un sistema che, ai tempi del coprifuoco da coronavirus serve a evitare di uscire da casa a chi non ha reali necessità. Lo stesso sistema a cui erano ricorse le città di Wuhan, Pechino e Shangai e la provincia dello Guadon per arginare la diffusione del virus.

I droni sono il nuovo livello che la tecnologia sta offrendo come soluzione al contenimento dell’emergenza sanitaria. E se è iniziato come sistema per monitorare e prevenire l’espandersi del contagio – sicurezza e controllo – ora le sue applicazioni stanno crescendo e si stanno sperimentando anche nel trasporto di piccoli pacchi, di confezioni alimentari, di medicine, presidi sanitari a persone isolate e senza possibilità di contatto con altri. «Il drone è già un efficace strumento per ispezionare e intervenire in zone colpite da catastrofi naturali. In queste situazioni di emergenza consente di fotografare con una precisione e una qualità di definizione che arriva al centimetro quadrato le condizioni del territorio e fornire informazioni su come intervenire in completa sicurezza».

Sono tutte situazioni di applicazione dei droni che rientrano nel dossier professionale di Carlo Facchetti, ex pilota di Boing di linea e primo pilota italiano ad aver ottenuto l’autorizzazione Enac per il volo di droni. La sua Geoskylab, una ex startup incubata al Point tecnologico di Bergamo Sviluppo, dopo una exit di successo e ora quartier generale a Bergamo centro, prima in Italia a specializzarsi in questa categoria di veicoli. Facchetti si è mosso con molto anticipo, dal 2013, sempre più convinto che i droni, affollando il cielo, avrebbero rappresentato in poco tempo una vera rivoluzione sia per la loro capacità di arricchire e trasformare professioni tecniche del mondo edile e del restauro come ingegneri, architetti, geometri, sia del mondo della logistica e dei trasporti per aziende e l’intera filiera civile.

Oggi ribadisce il ruolo innovativo di questi velivoli pilotati da remoto in chiave sicurezza anti-virus, riportando dalla provincia dello Heilongjiang, l’applicazione di un sistema di chiamata intelligente applicate ai droni per reperire informazioni sulle condizioni di salute degli agricoltori lontani dai centri e con il drone sostituire le visite porta a porta risparmiando personale sanitario e limitando la presenza umana in aree a forte rischio di contagio: la supertecnologia Baidu ha infatti messo a disposizione un software basato sul riconoscimento facciale e infrarossi che permette di misurare la temperatura di 200 persone al minuto in luoghi affollati come stazioni o aeroporti.

Così cambiano anche le professioni tecniche

E la logistica e il trasporto merci di dimensioni ridotte saranno i settori più in crescita nel futuro. Ne è convinto Facchetti e spiega che del resto «tutto è già pronto, software, app dedicate e un sistema di navigazione che consente i voli con tanto di tappe intermedie. Le Poste francesi lo hanno già adottato per la consegna in luoghi remoti, tutta la logistica viene già gestita con droni direttamente dal postino. In Italia dal primo marzo 2020 è entrato in vigore il nuovo regolamento Enac – spiega Facchetti – che ha introdotto il patentino obbligatorio e test online per tutti. Questo consente di allinearsi alle regole Ue e darà un impulso ulteriore». Un comparto – professionale, militare e consumer - che l’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano attesta un fatturato di 100 milioni di euro generato dalle 700 aziende (l’1% del tessuto industriale italiano) con 13.400 droni registrati, e dato in forte sviluppo visto il crollo dei costi (1.500 euro) e le dimensioni(1 kg). Ma è un settore che conta anche imprese piccole, meno di 10 dipendenti.

Il modello Geoskylab rispecchia queste caratteristiche, con una sua particolarità: fra i sei dipendenti piloti c’è Laura Porta, prima donna pilota di drone in Italia e prima esaminatrice Enac. «Progettazione architettonica, interventi di restauro, controllo cantieri e territorio, verifiche abusivismi, rilevazione aerofogrammetrica su aree, immobili o infrastrutture. Ma anche rilevazione in aree colpite da eventi naturali, rilevazione della qualità dell’aria o per tutto il settore delle utility per ispezioni o sopralluoghi anche con raggi infrarossi sono solo alcune delle prestazioni già ora possibili con droni – spiega Facchetti -. Ma è altrettanto decisiva tutta la parte di progettazione, di formazione e di servizi che offriamo a terzi con mezzi nostri o a noleggio sia nel settore professionale sia per le attività nella filiera civile e industriale. Negli ultimi due anni – spiega Facchetti – 650 imprese hanno registrato un drone sul sito Enac per svolgere rilievi, mappature, ispezioni o monitoraggi. Si tratta di imprenditori che hanno necessità di formazione e di addestramento. Per questo abbiamo aperto un campo volo vicino a Lecco dove poter garantire anche questa parte di formazione pratica».

Le applicazioni, in due anni registrati 13.500 droni

  • 1 - L’utilizzo più diffuso è in agricoltura
    È il settore in cui il drone trova una applicazione più diffusa. In particolare un uso diffuso viene fatto per monitorare le colture, le condizioni del terreno e per spargere i pestici in modo mirato e da remoto.
  • 2 - Il controllo nei cantieri in edilizia
    Cresce in modo costante l’utilizzo del drone in edilizia. Sempre più per la fase di progettazione per la sua altissima funzione di aerofotogrammetria estremamente puntuale e precisa fino a 1 centimetro quadrato.
  • 3 - Intervento di recupero di edifici storici e artistici
    L’elevata capacità di analizzare nel dettaglio ogni superficie permette di studiare lo stato e le condizioni fisiche di palazzi, edifici e monumenti senza dover montare ponteggi in situazioni di disagio o di pericolo.
  • 4 - Il nuovo strumento per lo sviluppo dell’urbanistica
    Utilizzato da architetti, ingegneri, geometri e progettisti consente di riprendere ogni dettaglio di un territorio o comune e creare un archivio del suo stato urbanistico da consultare in caso di interventi.
  • 5 - La logistica ha trovato uno strumento efficace
    Oltre al trasporto per brevi distanze, il drone ora inizia ad essere utilizzato anche nei magazzini e nei depositi e grazie a software e ad algoritmi riconoscono la merce che sorvolano e ne fanno un inventario.
  • 6 - Interventi per le emergenze e in casi di calamità naturali
    La protezione civile inizia a farne ampio uso quando chiamata a sorvolare una zona colpita da disastri naturali. Il drone consente di verificare la situazione e come intervenire per la salvezza di chi è rimasto colpito.

Carlo Facchetti

Founder e Ceo di Geoskylab

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Carlo Facchetti, founder e Ceo di Geoskylab, oggi guarda avanti. Guarda al realizzarsi di quelle potenzialità di una tecnologia come quella del drone, in cui aveva sempre creduto, fin dal 2014 quando ha deciso, prima startup in Italia, di cavalcare questa opportunità e trasformala in modello di business. Oggi raccoglie non solo i frutti ma è punto di riferimento per il settore e le trasformazioni che sta introducendo nel mondo delle professioni tecniche e dell’impresa.

Perché quello dei droni è un settore che crescerà?

Perché è una tecnologia che fa risparmiare costi e tempo. Pensiamo solo alla progettazione di interventi in edilizia o urbanistica : tutti tempi di indagini, sopralluoghi e ispezioni prima e poi capacità di progettare e stimare preventivi vengono ridotti a volte a un solo giorno. Prima occorrevano non meno di due-tre settimane. Il tutto con una precisione di dati e informazioni altissima, mai avuta finora , e utilizzabile per molti altri lavori o interventi.

In che senso diventa una leva per un business?

L’utilizzo del drone come tutte le tecnologie diventa centro di ricavo e ha una sua redditività quando viene integrato in una professione. Le potenzialità di raccolta dati e informazioni capillari in ogni ambito sono altissime fino a fissare 50milioni di punti per una sola area.

E il mercato risponde a questa tecnologia?

Moltissimo. E cresce ogni mese: noi siamo arrivati a organizzare 500 corsi di addestramento e formazione all’anno per nuovi piloti. Videomaker, fotografi, architetti, ingegneri e imprenditori sono le categorie da cui oggi arriva la richiesta più alta di formazione e tutti per offrire nuovi servizi ai propri clienti.

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