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Londra, impiantato per la prima volta al mondo un occhio stampato in 3D
Completamente digitale e più realistico e definito della tradizionale protesi acrilica, l’occhio è stato impiantato a un ingegnere di 47 anni, Steve Verze. «Mi ero sempre sentito a disagio, ma questo nuovo occhio sembra fantastico». Ora nuovi orizzonti per la medicina

Steve Verze, 47 anni, ha «ricevuto» il primo occhio al mondo protesico stampato in 3D completamente digitale (foto Moorfields Eye Hospital di Londra)
«Ho bisogno di una protesi da quando avevo 20 anni e mi sono sempre sentito a disagio. Ma questo nuovo occhio sembra fantastico». Steve Verze, ingegnere 47enne di Hackney, nella zona est di Londra, ha «ricevuto» il primo occhio al mondo protesico stampato in 3D completamente digitale . Gli è stato impiantato ieri al Moorfields Eye Hospital di Londra, dopo averlo provato per la prima volta l’11 novembre, insieme a una tradizionale protesi acrilica. Rispetto alla tradizionale protesi acrilica, è più realistica e definita e dà la percezione della profondità reale della pupilla. «Speriamo che la prossima sperimentazione clinica ci fornisca prove solide sul valore di questa nuova tecnologia, mostrando la differenza che fa per i pazienti. Ha chiaramente il potenziale per ridurre le liste d’attesa», ha affermato il professor Mandeep Sagoo, oculista presso l’ospedale inglese che, tra l’eccitazione del personale, ha sottolineato l’enorme potenziale di una protesi oculare completamente digitale. «Per una protesi tradizionale un paziente deve sottoporsi a una seduta di due ore per modellare la propria cavità oculare, prima che la protesi venga inserita e poi verniciata. La protesi stampata in 3D dovrebbe ridurre il processo di produzione a due o tre settimane, con l’appuntamento iniziale che richiede solo mezz’ora».
Nuovi orizzonti per la medicina
La stampa 3D sta ridefinendo gli orizzonti della medicina e viene utilizzata per svariate funzioni: dalla prototipazione di nuovi prodotti fino alla progettazione di guide chirurgiche personalizzate. Le moderne tecnologie e materiali pe r la stampa 3D stanno migliorando l’assistenza ai pazienti, aiutando i medici a lavorare in modo più efficace e supportando nuove ricerche che ridefiniscono gli orizzonti dell’ambito medico. L’idea resta, in buona sostanza, di riprodurre tessuti umani in laboratorio, sfruttando le stampanti 3D, in grado di creare elementi che riproducano le funzioni vitali, con materiali biodegradabili tenuti assieme da collanti naturali. Così dai polmoni ai frammenti di pelle, passando per ovaie, vene e occhi, sono ormai diversi i progetti che puntano a riprodurre in laboratorio funzioni vitali per l’uomo, sfruttando la stampa degli organi. Oltre all’occhio per Steve, ora una bambina di dieci anni del Galles meridionale spera di diventare la prima persona in Gran Bretagna a ricevere un orecchio «biostampato in 3D» dopo che i ricercatori della Swansea University hanno vinto 2,5 milioni di sterline per un progetto pionieristico. Radiyah è nata senza un orecchio sinistro adeguatamente formato (una condizione nota come microtia) e ora è pronta a ricevere un nuovo orecchio dopo che gli scienziati hanno iniziato a utilizzare la stampa 3D per costruire la cartilagine umana. «Questa protesi l’aiuterebbe ad aumentare la sua fiducia — ha detto il padre, Rana, —. Alle ragazze piace legarsi i capelli e bucarsi le orecchie e avere due orecchie abbinate sarà una cosa positiva». Lo studio utilizzerà cellule umane e materiali a base vegetale per ricostruire orecchie e naso in un laboratorio, eliminando il problema delle cicatrici. Un nuovo orizzonte per chi è nato senza una parte del corpo o ha cicatrici sul viso a causa di ustioni, traumi o cancro.
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26 novembre 2021 (modifica il 26 novembre 2021 | 16:52)
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November 26th, 2021